Paese delle fortezze di colline-castellieri preistoriche viene delineato dall'area dell'Adriatico settentrionale (Carso, Brkini, Čičarija, Istria, Quarnero), che durante l'età del bronzo e del ferro, dal II millennio a.C. fino all'arrivo dei Romani, è una tipica concentrazione di insediamenti fortificati.


La vita nel periodo delle fortezze di colline- castellieri era nell'abbraccio della natura, della pietra e dei segreti magici. La natura era un'importante fonte di sostentamento per le persone di quel tempo, quindi avevano un atteggiamento di un profondo timore reverenziale nei suoi confronti. L'applicazione rigorosa e oculata dei materiali naturali si riflette nella tecnica cartongesso ovvero nella prefabbricazione a secco, con la quale hanno costruito i muri a secco attorno ai loro insediamenti, che servivano per la difesa, il riparo e l'addiaccio.

In alcuni luoghi, le fortezze di colline-castellieri erano a malapena riconoscibili e altrove, invece, continuamente costruite e ricostruite, nell'antichità e successivamente nel Medioevo. Molti di loro sono nascosti sotto i villaggi odierni e gli insediamenti più grandi. Le persone nelle fortezze di colline-castellieri abitavano in comunità, dove si dedicavano all'agricoltura, al pascolo e all'allevamento di animali. Con la deforestazione e la tecnica agricola del 'taglia e brucia' sistemarono il loro spazio vitale, costruirono case di pietre e vimine, che intonacarono con argilla. Utilizzavano pietre, sfruttavano l'argilla per la ceramica, tessevano, commerciavano con i popoli vicini e onoravano il potere soprannaturale del sole e del fuoco con rituali speciali. Molte storie sulla vita nelle fortezze carsiche e istriane sono ancora avvolte nel mistero. Molte domande, però, ricevono anche sorprendenti risposte archeologiche e botaniche.